Tarantula: Uninsetto che fa sete e tesse trappole intricate!
Le tarantole sono senza dubbio tra gli aracnidi più affascinanti ed enigmatici del mondo. Questi invertebrati, appartenenti all’ordine Araneae, famiglia Theraphosidae, hanno conquistato l’immaginario collettivo per la loro imponenza e il loro aspetto un po’ minaccioso. Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze: le tarantole sono creature sorprendentemente pacifiche e giocano un ruolo fondamentale nell’equilibrio degli ecosistemi in cui vivono.
Caratteristiche Distinte
Le tarantole si distinguono per le loro dimensioni considerevoli, che possono variare da pochi centimetri a oltre 30 cm di apertura delle zampe, a seconda della specie. Il corpo robusto e vellutato è ricoperto da una fitta peluria, il cui colore può variare dal nero al marrone, passando per tonalità grigie, rossastre o giallastre. Gli otto occhi disposti in due file, due anteriori e due posteriori, permettono loro di percepire il movimento anche nelle condizioni di scarsa luminosità.
Un’altra caratteristica distintiva è la presenza di cheliceri robusti, dotati di zanne che iniettano un veleno paralizzante per immobilizzare le prede. Contrariamente a quanto si pensi, il veleno delle tarantole non è letale per l’uomo (tranne in casi eccezionali di allergie). L’effetto più comune è un dolore intenso e localizzato, accompagnato da rossore e gonfiore.
Le zampe robuste e munite di artigli permettono alle tarantole di scavare tane profonde e complesse nelle quali si rifugiano durante il giorno. Queste tane possono essere elaborate sistemi di gallerie interconnesse, con camere per la riproduzione e per lo stoccaggio delle prede.
Un Predatore Solitario ed Esperto
Le tarantole sono predatori solitari che si nutrono principalmente di insetti, altri aracnidi e piccoli vertebrati come lucertole e anfibi. La loro tecnica di caccia è basata sull’agguato: aspettano pazientemente nascoste nella propria tana, o in prossimità di essa, l’arrivo di una potenziale preda. Quando la preda si avvicina a sufficienza, la tarantola scatta con incredibile rapidità e aggancia la vittima con le sue cheliceri iniettando il veleno paralizzante.
Il cibo viene poi trasportato nella tana e consumato lentamente. Le tarantole possono sopravvivere a lungo senza alimentarsi, grazie al loro metabolismo lento e alla capacità di conservare energia.
La Danza delle Tarantelle: Un Mito Popolarmente Diffuso
Le tarantole sono spesso associate alla “danza della taranta”, una danza frenetica tradizionalmente praticata in alcune regioni del Sud Italia per combattere il morso supposto di un ragno tarantola. In realtà, questo mito si basa su una leggenda popolare e non ha alcun fondamento scientifico. I morsi delle tarantole, come già detto, sono raramente pericolosi per l’uomo e, quando avvengono, provocano dolore locale ma non delirio o frenesia.
Cura e Allevamento: Un Hobby in Crescita
Le tarantole stanno diventando sempre più popolari come animali domestici. Sono creature relativamente facili da allevare, con esigenze di spazio e alimentazione abbastanza semplici.
Aspetto | Caratteristiche |
---|---|
Dimensioni | Variano a seconda della specie |
Temperatura | Ideale tra 25-30 gradi Celsius |
Umidità | Tra il 60% e l'80% |
Alimentazione | Insetti vivi (grillo, cavallette) o congelati |
Frequenza di alimentazione | Una volta a settimana per gli adulti, più frequentemente per i giovani |
Tuttavia è importante ricordare che le tarantole sono animali selvatici e hanno bisogno di essere trattate con rispetto. Non vanno maneggiate eccessivamente e necessitano di un ambiente adeguato e sicuro.
Conclusioni
Le tarantole, con la loro bellezza enigmatica e il loro comportamento affascinante, continuano a stuzzicare l’immaginazione di entomologi e appassionati di fauna selvatica. Studiando questi aracnidi, comprendiamo meglio la complessità della natura e l’importanza di preservare gli ecosistemi in cui vivono.